domenica 12 novembre 2006

Lex dura Lex ( cliccaci sopra e la storia e' questa )



Salve a chiunque avra' la voglia di leggere questo blog che e' stato creato per divulgare una storia di mala giustizia che da 15 mesi tiene ingiustamente in carcere un innocente. Tutto ha inizio il 19 aprile 2005 quando una gang formata da poliziotti di un commissariato romano e malavitosi viene arrestata al gran completo dal GICO della guardia di finanza per un presunto giro di perquisizioni illegali finalizzate al sequestro di sostanze stupefacenti (cocaina). Le persone tratte in arresto stanche della detenzione cautelare finiscono per collaborare con gli inquirenti raccontando una serie impressionante di azioni illecite perpetuate ai danni di spacciatori locali allo scopo di impossessarsi della cocaina per poi rimetterla sul mercato arrotondando cosi' il magro stipendio che lo stato gli passa. Tra questi, un paio, racconta, tra i tanti episodi, di un sequestro avvenuto in un garage avvenuto alla presenza e con la collaborazione di un agente della guardia di finanza al quale viene imputato, a detta dei due poliziotti, di essesi appropriato di un sacchetto contenente circa 70 gr. di cocaina. Il finanziere per questo riceve un avviso di garanzia che a seguito di interrogatorio e perquisizione nella sua abitazione si trasforma il 19 luglio 2005, in ordine di custodia cautelare con l'accusa di " ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA ALLA RAPINA " nonche' di " TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI " e tutto questo senza che si sia rinvenuto nulla durante la perquisizione e tantomeno c'e' stata alcuna ammissione da parte del finanziere se non quella della presenza nel suddetto garage peraltro lecita inquanto chiamato in ausilio dalle forze di polizia. Diciamo che ci sono tutte le attenuanti affinche' il magistrato non convalidi l'arresto. Ma colpo di scena non solo lo convalida e lo sbatte in isolamento nel carcere di Regina Coeli, ma pone il suo veto a tutti i ricorsi che il pur bravo avvocato difensore presenta nelle varie fasi delle indagini. Il fantasioso PM quando non ha elementi oggettivi per rigettare le istanze di scarcerazione, allora li inventa di sana pianta, cementando il suo castello accusatorio che non sta' ne' in cielo ne' in terra. Motiva la custodia cautelare con il pericolo di inquinamento delle prove, ma anche quando le indagini si concludono con un nulla di fatto nei confronti del finanziere questi non lo scarcera come sarebbe logico ma comincia a farneticare legami con la camorra e via dicendo. E' chiaro che stiamo parlando di una persona (il finanziere), che non ha precedenti penali sul quale sono stati fatti una marea di accertamenti fiscali e nulla e' emerso che possa far pensare ad una persona che traffica illecitamente qualsivoglia merce o sostanza, che vive del suo stipendio e a volte grava sul bilancio dei suoi anziani genitori sui quali non entro nel merito su cosa stanno passando. Comunque a oggi 3 novembre 2006 a 16 mesi dall'arresto, il finanziere e' ancora in carcere. Il processo dopo 2 rinvii per motivi "tecnici" ha fissato la prima udienza per l'11 dicembre 2006. Dei 25 imputati a vario titolo tra riti abbreviati, patteggiamenti e indulto sono tutti a casa. Solo il finanziere e un altra persona (uno spacciatore di piccolo calibro) sono ancora detenuti nel carcere di Velletri. Il primo novembre 2006 il giudice ha proposto al finanziere, in cambio delle dimissioni, gli arresti domiciliari. Se vorra' continuare la custodia cautelare a casa dovra' rinunciare alla divisa alla quale ha dato tutta la sua vita per oltre 14 anni. Mi domando che "Stato" e' questo che chiede ai suoi fedeli servitori questo sacrificio solo per avvalorare la tesi accusatoria del PM. Ovviamente il finanziere non ha accettato l'accordo (e come avrebbe potuto... oltre al danno la beffa) e quindi le porte del carcere non si apriranno ....per ora.