Nel mese di novembre 2006 presento una istanza di scarcerazione al giudice, dove specifico i motivi per cui non sussistono le esigenze di custodia cautelare, che lo stesso giudice riteneva alla base del precedente rigetto. Quindi elenco i seguenti motivi:
1) Non sussiste l’inquinamento delle prove in quanto le indagini sono state chiuse nel febbraio 2006.
2) Non sussiste il pericolo di fuga in quanto nella vita ho sempre avuto una condotta esemplare e non ho precedenti penali.
3) Non sussiste la reiterazione del reato in quanto per porre in essere i reati che mi vengono contestati c’e’ bisogno del tesserino delle forze dell’ordine e poiche’ sono sospeso dal servizio non ho la disponibilita’ di tale tesserino.
Come risposta a questa mia istanza ho un altro rigetto motivato con il seguente: “in questo momento questa corte non e’ in grado di valutare la sua posizione”.
Quindi presento un’altra istanza dove scrivo:
In questo procedimento c’e’ un collaboratore di giustizia che parla di episodi criminosi commessi con il personale del commissariato romano, e aggiunge che lui dal 2003 al 2005 era quasi sempre al suddetto commissariato e partecipava attivamente alle operazioni illecite. Poiche’ tutti i racconti di questo collaboratore hanno sempre trovato puntuali riscontri, come puo’ essere possibile che costui non mi conosce ne’di persona ne’di vista? Inoltre i due testi Alfa & Omega che mi chiamano in correita’ accusandomi della sottrazione di un sacchetto di cocaina, cambiano la loro versione per ben 5 volte ed anche l’ultima continua ad essere discordante.
Ancora una volta l’istanza viene respinta con la seguente motivazione :
“persistono le esigenze di custodia cautelare a causa del pericolo di inquinamento probatorio poiche’ c’e’ il pericolo che uscendo potrei minacciare i chiamanti per farli ritrattare.
Nella prima udienza di questo processo(11 gennnaio 2007) nella fase di acquisizione delle prove la mia difesa propone:
1) Videocassette delle telecamere a circuito chiuso poste nel commissariato prima citato, in quanto la eventuale cessione del sacchetto ai due chiamanti (Alfa & Omega) sarebbe avvenuta nel cortile sottoposto a video sorveglianza.
2) Movimenti bancari del c/c a me intestato negli anni che vanno dal 2001 al 2005, il quale certifica che ho 3 prestiti in corso e sono in rosso fisso in tutto il periodo.
3) Contratto di acquisto di una moto in data 31/05/2005 (un mese e ½ prima del mio arresto) con relativo finanziamento di 42 rate di 270,00 euro l’una.
Il PM si oppone a tutte e tre le richieste ritenendoli irrilevanti ai fini del procedimento ma appare subito chiaro che non solo lo sono, ma queste dovrebbero gia’ essere agli atti in quanto anche il piu’ scalcinato investigatore (e questo non lo e’), avrebbe dovuto in fase di indagine controllare le registrazioni ed i movimenti bancari per trovare dei riscontri al racconto dei chiamanti. Certo a voler essere maligni, ed io devo esserlo per forza, si potrebbe pensare che i controlli siano stati fatti e visto che sono chiaramente negativi, non c’e’ interesse del PM ad utilizzarli. Per quanto riguarda l’acquisto della moto viene contestato che sarebbe avvenuto dopo 2 anni dal presunto fatto illecito e quindi non sarebbe rilevante. Ma porca puttana! Mi accusano di associazione per delinquere, mi dicono che ho fatto parte di una banda che dal 2001 al 2005 ha commesso azioni delittuose, e poi le prove a discarico non sono rilevanti se non sono del 2003?
Insomma siamo alla follia oppure siamo di fronte alla fantomatica macchina giudiziaria che e’ un po’ come l’effetto valanga. Parte da un sassolino e poi rotola sempre piu’ ingrandendosi e nessuno riesce a fermarla. Entro in questa storia come persona informata sui fatti e dopo quasi 2 anni e 45 persone coinvolte nell’inchiesta, rimango dentro solo io. In effetti un motivo c’e’ ed e’ che io sono l’unico che non ha collaborato con la magistratura, che non ha fornito nomi, situazioni, fatti e luoghi atti a rendere note le vicende della “gang arrotondastipendio”. Si potrebbe pensare che chi non dice nulla non ha nulla da dire, si potrebbe pensare che in questo paese viga la presunzione di innocenza, si potrebbe pensare che prima di sbattere in galera qualcuno e tenercelo per 18 mesi ed oltre si debba essere super certi della sua colpevolezza. La famosa “ prova indiziaria, disciplinata dall’art. 192 3° comma c.p.p., (Le dichiarazioni rese dal coimputato del medesimo reato o da persona imputata in un procedimento connesso a norma dell’art. 12 sono valutate unitamente agli altri elementi di prova che ne confermano l’attendibilità) è quella che consente, sulla base di indizi «gravi, precisi e concordanti», di valutare secondo criteri di rigida consequenzialità logico-giuridica, la ricostruzione del fatto e delle relative responsabilità in termini di certezza tali da escludere la prospettabilità di ogni altra ragionevole soluzione, ma non anche da escludere la più astratta e remota delle possibilità che, in contrasto con ogni e qualsivoglia verosimiglianza ed in conseguenza di un ipotetico, inusitato combinarsi di imprevisti e imprevedibili fattori, la realtà delle cose sia stata diversa da quella ricostruita in base agli indizi disponibili; se così fosse, infatti non si dovrebbe più parlare per assurdo, secondo regole che sono proprie soltanto delle scienze esatte, la cui osservanza non può quindi essere pretesa nell’esercizio dell’attività giurisdizionale.”
CASS. -Cass., sez.I, 2 marzo1992, Di Palma; Riv.pen., 1992, 955.
Allora quali sono gli altri elementi di prova che confermano l’attendibilita’ dei coimputati Alfa & Omega?
E’ stato forse rinvenuto il fantomatico sacchetto di cocaina?
Ma era proprio cocaina?
E chi lo dice…, i coimputati?
E come lo sanno?
Se dicono il sacchetto l’ho preso io, come fanno ad essere cosi’ certi del suo contenuto?
Qui non c’e’ astratta e remota possibilita’ che i fatti siano andati diversamente, ve ne e’ la certezza in quanto e’ verosimile nonche’ vero che io sono andato via dal garage senza aver preso nulla, nulla mi e’ stato trovato, nulla ho riportato ai due coimputati Alfa & Omega.
Dove sono i gravi indizi? (sacchetto inesistente)
Dove sono i precisi indizi? ( Alfa in un manoscritto dice che Omega e non io, gli porta la coca in commissariato, ed allora il PM lo considera inattendibile)
Dove sono i concordanti indizi? ( Cambiano la versione per ben 5 volte…per ora)
La conclusione a cui sono giunto e che qui dentro me ce fanno sta’ ancora per parecchio!
1) Non sussiste l’inquinamento delle prove in quanto le indagini sono state chiuse nel febbraio 2006.
2) Non sussiste il pericolo di fuga in quanto nella vita ho sempre avuto una condotta esemplare e non ho precedenti penali.
3) Non sussiste la reiterazione del reato in quanto per porre in essere i reati che mi vengono contestati c’e’ bisogno del tesserino delle forze dell’ordine e poiche’ sono sospeso dal servizio non ho la disponibilita’ di tale tesserino.
Come risposta a questa mia istanza ho un altro rigetto motivato con il seguente: “in questo momento questa corte non e’ in grado di valutare la sua posizione”.
Quindi presento un’altra istanza dove scrivo:
In questo procedimento c’e’ un collaboratore di giustizia che parla di episodi criminosi commessi con il personale del commissariato romano, e aggiunge che lui dal 2003 al 2005 era quasi sempre al suddetto commissariato e partecipava attivamente alle operazioni illecite. Poiche’ tutti i racconti di questo collaboratore hanno sempre trovato puntuali riscontri, come puo’ essere possibile che costui non mi conosce ne’di persona ne’di vista? Inoltre i due testi Alfa & Omega che mi chiamano in correita’ accusandomi della sottrazione di un sacchetto di cocaina, cambiano la loro versione per ben 5 volte ed anche l’ultima continua ad essere discordante.
Ancora una volta l’istanza viene respinta con la seguente motivazione :
“persistono le esigenze di custodia cautelare a causa del pericolo di inquinamento probatorio poiche’ c’e’ il pericolo che uscendo potrei minacciare i chiamanti per farli ritrattare.
Nella prima udienza di questo processo(11 gennnaio 2007) nella fase di acquisizione delle prove la mia difesa propone:
1) Videocassette delle telecamere a circuito chiuso poste nel commissariato prima citato, in quanto la eventuale cessione del sacchetto ai due chiamanti (Alfa & Omega) sarebbe avvenuta nel cortile sottoposto a video sorveglianza.
2) Movimenti bancari del c/c a me intestato negli anni che vanno dal 2001 al 2005, il quale certifica che ho 3 prestiti in corso e sono in rosso fisso in tutto il periodo.
3) Contratto di acquisto di una moto in data 31/05/2005 (un mese e ½ prima del mio arresto) con relativo finanziamento di 42 rate di 270,00 euro l’una.
Il PM si oppone a tutte e tre le richieste ritenendoli irrilevanti ai fini del procedimento ma appare subito chiaro che non solo lo sono, ma queste dovrebbero gia’ essere agli atti in quanto anche il piu’ scalcinato investigatore (e questo non lo e’), avrebbe dovuto in fase di indagine controllare le registrazioni ed i movimenti bancari per trovare dei riscontri al racconto dei chiamanti. Certo a voler essere maligni, ed io devo esserlo per forza, si potrebbe pensare che i controlli siano stati fatti e visto che sono chiaramente negativi, non c’e’ interesse del PM ad utilizzarli. Per quanto riguarda l’acquisto della moto viene contestato che sarebbe avvenuto dopo 2 anni dal presunto fatto illecito e quindi non sarebbe rilevante. Ma porca puttana! Mi accusano di associazione per delinquere, mi dicono che ho fatto parte di una banda che dal 2001 al 2005 ha commesso azioni delittuose, e poi le prove a discarico non sono rilevanti se non sono del 2003?
Insomma siamo alla follia oppure siamo di fronte alla fantomatica macchina giudiziaria che e’ un po’ come l’effetto valanga. Parte da un sassolino e poi rotola sempre piu’ ingrandendosi e nessuno riesce a fermarla. Entro in questa storia come persona informata sui fatti e dopo quasi 2 anni e 45 persone coinvolte nell’inchiesta, rimango dentro solo io. In effetti un motivo c’e’ ed e’ che io sono l’unico che non ha collaborato con la magistratura, che non ha fornito nomi, situazioni, fatti e luoghi atti a rendere note le vicende della “gang arrotondastipendio”. Si potrebbe pensare che chi non dice nulla non ha nulla da dire, si potrebbe pensare che in questo paese viga la presunzione di innocenza, si potrebbe pensare che prima di sbattere in galera qualcuno e tenercelo per 18 mesi ed oltre si debba essere super certi della sua colpevolezza. La famosa “ prova indiziaria, disciplinata dall’art. 192 3° comma c.p.p., (Le dichiarazioni rese dal coimputato del medesimo reato o da persona imputata in un procedimento connesso a norma dell’art. 12 sono valutate unitamente agli altri elementi di prova che ne confermano l’attendibilità) è quella che consente, sulla base di indizi «gravi, precisi e concordanti», di valutare secondo criteri di rigida consequenzialità logico-giuridica, la ricostruzione del fatto e delle relative responsabilità in termini di certezza tali da escludere la prospettabilità di ogni altra ragionevole soluzione, ma non anche da escludere la più astratta e remota delle possibilità che, in contrasto con ogni e qualsivoglia verosimiglianza ed in conseguenza di un ipotetico, inusitato combinarsi di imprevisti e imprevedibili fattori, la realtà delle cose sia stata diversa da quella ricostruita in base agli indizi disponibili; se così fosse, infatti non si dovrebbe più parlare per assurdo, secondo regole che sono proprie soltanto delle scienze esatte, la cui osservanza non può quindi essere pretesa nell’esercizio dell’attività giurisdizionale.”
CASS. -Cass., sez.I, 2 marzo1992, Di Palma; Riv.pen., 1992, 955.
Allora quali sono gli altri elementi di prova che confermano l’attendibilita’ dei coimputati Alfa & Omega?
E’ stato forse rinvenuto il fantomatico sacchetto di cocaina?
Ma era proprio cocaina?
E chi lo dice…, i coimputati?
E come lo sanno?
Se dicono il sacchetto l’ho preso io, come fanno ad essere cosi’ certi del suo contenuto?
Qui non c’e’ astratta e remota possibilita’ che i fatti siano andati diversamente, ve ne e’ la certezza in quanto e’ verosimile nonche’ vero che io sono andato via dal garage senza aver preso nulla, nulla mi e’ stato trovato, nulla ho riportato ai due coimputati Alfa & Omega.
Dove sono i gravi indizi? (sacchetto inesistente)
Dove sono i precisi indizi? ( Alfa in un manoscritto dice che Omega e non io, gli porta la coca in commissariato, ed allora il PM lo considera inattendibile)
Dove sono i concordanti indizi? ( Cambiano la versione per ben 5 volte…per ora)
La conclusione a cui sono giunto e che qui dentro me ce fanno sta’ ancora per parecchio!